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11: Originals

Quanto è difficile essere originali? Lo spunto ci viene dalle puntate precedenti, dove abbiamo ospitato band emergenti italiane e ci siamo chiesti quale avremmo messo sotto contratto, se fossimo stati dei discografici. Chi è stato davvero originale? Storicamente quali sono gli artisti che lo sono stati? Vi proponiamo una carrellata di artisti che secondo noi […]

Ride, Going Blank Again

Non so se sia una forma di demenza senile, ma gli ultimi 3 CD allo stato solido (cioè non mp3) che ho comprato  sono delle ristampe in edizione speciale e numerata!

Al di la della fenomenologia che evidentemente pure le case discografiche hanno capito funzionare bene, mi sembra una volontà di rendere unico un episodio della storia della musica che già ho visto nascere 20 anni fa.

Questa volta è toccato ad un disco per il quale sto meditando di aprire una nuova sezione del sito: capolavori sottostimati (underrated masterpieces).

Spesso infatti mi capita di leggere i classici articoli “100 best records of the millenium” e di non trovarlo se non nelle posizioni di rincalzo. Sto parlando di “Going Blank Again” dei Ride, uscito nel 1992 e recentemente ripubblicato in versione rimasterizzata con l’aggiunta di un booklet di foto e testi della band ed un bonus DVD di un concerto dell’epoca a Londra, alla Brixton Academy il 27 marzo 1992.

Già il packaging cattura, con una delle più belle copertine della storia della musica, un ritratto in bianco e nero colorato dall’artista Cristopher Gunson. Poi molte foto dell’epoca ed una lunga intervista al quartetto di Oxford e ad Alan Moulder (produttore) che ripercorre le tappe della realizzazione del disco.

Passando alla musica, l’incipit è già da brivido: un intro di Hammond che sa di “Won’t Get Fooled Again” degli Who ci porta in “Leave Them All Behind”. Una ruota che gira su di un terreno estraneo, “Wheels turning around / into an alien ground“, ricorda il tour bus dei Ride che li portava in giro negli Stati Uniti. Il tutto su di una texture di chitarre elettriche intervallate da una prepotente chitarra acustica 12 corde che subentra nel ritmo sincopato della batteria. Siamo all’apice della musica Shoegazer. 8 minuti e passa di musica da sogno!

La graziosa “Twisterella” ci ricorda che i Ride sanno anche essere pop, con un brano uptempo semplice semplice, che ti rimane in testa in maniera spensierata.

I won’t be a monkey / in anyone’s zoo” è la prima strofa di “Not Fazed”, brano cupo e tirato, con pochissime parole ripetute all’infinito.

Poi un power chord di chitarra acustica ci porta ad uno dei picchi inarrivabili di questo album: “Chrome Waves” sa di “Unfinished Sympathy” dei Massive Attack non tanto per la musica ma per lo spirito del brano, forse anche per quelle tastiere di sottofondo che un pò la ricordano. Una vera e propria perfect song.

L’album sembra scivolare verso un lento declino, attraverso l’acida “Mouse Trap” e la potente “Time After Time” quando ecco che ti arriva il capolavoro: “Cool Your Boots”. Si apre con il campionamento di un film d’essay dal titolo “Withnail & I” e la sua citazione da noi spesso usata nel podcast “Even a stopped clock tell the right time twice a day“. Poi le trame di chitarre si stendono su una batteria sgrammaticata che ci culla fino al gran finale, dove la stessa sembra impazzire e perdere il ritmo ripetutamente. Indimenticabile.

“Making Judy Smile” ci riporta alle velleità pop del quartetto di Oxford e “Time Machine”, con quel suo intro stranissimo, ci ricorda la vastità degli spazi musicali che i Ride comprendono. Con “OX4” si chiudeva il disco originario, cui è stato aggiunto per la versione rimasterizzata il brano che da il titolo all’album “Going Blank Again” prima disponibile solo come singolo, assieme ad altri 3 brani che completano il panorama del sound dei Ride del 1992.

“Going Blank Again” ha chiuso un capitolo importante della storia della musica. I Ride non si ripeteranno mai più a questi livelli, il dualismo dei due frontmen Marc Gardener e Andy Bell li porterà verso la separazione e sapere che il secondo adesso suona nei Beady Eye di Liam Gallagher (era anche negli Oasis prima) mi mette un pò di tristezza.

La mano di Alan Moulder in questo disco si sente molto, il suono è molto ampio ed i bassi al solito belli in evidenza.

Forse l’intera scena shoegazer, la famosa “Scene that celebrates itself” dopo questo album ha avuto poco da dire, è stata una specie di pietra miliare difficile da superare al punto di scoraggiarne il tentativo.

Non può mancare alla vostra personale collezione.

IMMANCABILE

Tracklist

1. " Leave Them All Behind"
2. "Twisterella"
3. "Not Fazed"
4. "Chrome Waves"
5. "Mouse Trap"
6. "Time of Her Time"
7. "Cool Your Boots"
8. "Making Judy Smile"
9. "Time Machine"
10. "OX4"

Bonus track ristampa 2012

11. "Going Blank Again"
12. "Howard Hughes"
13. "Stampede"
14. "Grasshopper"

Bonus DVD
1. "Leave Them All Behind"
2. "Taste"
3. "Not Fazed"
4. "Unfamiliar"
5. "Like a Daydream"
6. "OX4"
7. "Perfect Time"
8. "Twisterella"
9. "Drive Blind"
10. "Making Judy Smile"
11. "Nowhere"
12. "Vapour Trail"
13. "Chrome Waves"
14. "Mouse Trap"
15. "Dreams Burn Down"
16. "Time of Her Time"
17. "Chelsea Girl"

  • Titolo: Going Blank Again
  • Artista/Band: Ride
  • Anno di pubblicazione: 1992
  • Etichetta: Creation
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