iNDiEBAR -

NEW PODCAST

11: Originals

Quanto è difficile essere originali? Lo spunto ci viene dalle puntate precedenti, dove abbiamo ospitato band emergenti italiane e ci siamo chiesti quale avremmo messo sotto contratto, se fossimo stati dei discografici. Chi è stato davvero originale? Storicamente quali sono gli artisti che lo sono stati? Vi proponiamo una carrellata di artisti che secondo noi […]

THE STORE IS OPEN!

IB_store

Durante un dj set per raccogliere i fondi di Radiotandem mi si avvicina un tipo e mi dice: “Bella la tua felpa, me la vendi?”.
La domanda imbarazzante, cui ho risposto in maniera evasiva con una battuta che non ricordo più, conteneva però una bella idea: perché non fare uno store online?

Navigando nel favoloso mondo del web trovavo solamente articoli scoraggianti, tipo questo: 5 motivi per NON avviare un e-commerce.

Certo, facendo una libera professione per altro molto diversa e non nel settore del commercio di certo non agevola l’intento di aprire uno shop online.

Ma in fin dei conti non sono proprio le cose che tutti ti sconsigliano di fare quelle che hanno più fascino, diventando automaticamente delle sfide?

E quindi eccoci, dopo circa sei mesi di lavoro (notturno e festivo) ecco che lo store è finalmente online. Chi ci ama e ci segue DEVE comprare almeno un prodotto!! CATEGORICO!!! 🙂

Ma oggi vi volevo raccontare cosa significa aprire una attività in Italia, una bella START-UP che è quel nome inglese per non farti capire dove sta la fregatura (citando Camilleri).

  1. occorre registrare il marchio con il quale intendete vendere: un processo lunghissimo, che dura dai 6 ai 12 mesi. Bisogna depositarlo presso la sede provinciale della Camera di Commercio dove intendete istituire la società che venderà i prodotti. Il marchio deve poi essere pubblicato per 60 giorni durante i quali qualcuno può fare ricorso se uguale al proprio. In questo periodo di tempo si riceveranno vessazioni di tutti i tipi, da finte aziende che ti chiederanno dei soldi per registrare il marchio in tutti i paesi del mondo o l’iscrizione a fantomatici portali internazionali a difesa del prodotto italiano. Possibile che nessuno ci possa difendere da questi truffatori??? Ti mandano persino un bollettino postale precompilato, con scadenza a breve distanza, con un importo non netto (325,81 €) in modo da indurti a pensare che sia una tassa da versare, senza troppo pensarci su. FARABUTTI!
  2. occorre formare una SRLS, una Società a Responsabilità limitata Semplificata. Zero spese notarili, solo bolli allo Stato (400+ €!!). Vuoi che lo stato non ne approfitti per guadagnare sullo Start Up, ovviamente senza muovere un dito se non quello per registrare la Società al registro delle Imprese, azione per altro a pagamento… Anche in questo caso si subiscono le vessazioni di cui al punto 1, MEGA FARABUTTI!!
  3. preparare il sito di e-commerce, affidandosi ad un professionista, nel mio caso molto serio e preparato. Questi sono gli unici soldi spesi bene, il risultato giudicatelo voi. Ci sono anche siti preconfezionati ma costano alla fine come farselo da soli.
  4. fare gli accordi commerciali con produttore di capi di abbigliamento, stampatore, spedizioniere, Poste Italiane. Tutt’altro che facile, ci ho messo quasi tre mesi… Vi dico solo che malgrado la crisi planetaria sono circa tre settimane che tento di contattare un’azienda del Veneto perché mi stampi il logo indiebar sulle buste del confezionamento, senza che questi si degnino di rispondere alle mie mail / chiamate. Meriterebbero di fallire!
  5. divulgare il verbo. Per questo ci si affida ai social network, alla mailing list, al passaparola, a….VOI!

Le vicissitudini burocratiche fanno davvero passare la voglia, tutto il resto è divertente e speriamo sia pure di successo.

Adesso fate un giro nel negozio, è aperto 24/7!

 

ankara escort