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11: Originals

Quanto è difficile essere originali? Lo spunto ci viene dalle puntate precedenti, dove abbiamo ospitato band emergenti italiane e ci siamo chiesti quale avremmo messo sotto contratto, se fossimo stati dei discografici. Chi è stato davvero originale? Storicamente quali sono gli artisti che lo sono stati? Vi proponiamo una carrellata di artisti che secondo noi […]

Riprendere Berlino

“Non sarebbe bello, Riprendere Berlino?
Non sarebbe bello, se capitasse a noi?”

Con questo quesito degli Afterhours entriamo nel mese di settembre che da qualche anno coincide con un evento sportivo che si tiene tutti gli anni a fine settembre nella capitale tedesca, il giorno precedente alla maratona. Che concentra su di se tutte le energie e gran poco lascia al resto.

 

L’idea però è sempre quella del gruppo di Manuel Agnelli (sempre più grasso), quella di riprendersi Berlino, qualsiasi cosa questa frase posa  intendere.

La città magistralmente fotografata da vari registi e resa immortale dall’impegnativo Wim Wenders è da sempre anche una culla della musica. E noi siamo qui per parlarvi proprio di questo.

Non vi vogliamo annoiare con la solita storia di tutte le band che hanno inciso qualcosa qui. Noi vogliamo riprenderci la città e per farlo non basta essere nozionistici.

Immaginiamo invece quello che potremmo ascoltare durante il tragitto di quell’evento, una playlist immaginaria del nostro riproduttore antinoia, rubando per un attimo il testo di un brano dei Ride che poco c’entra con Berlino:

Wheels turning around /into an alien ground

Pronti partenza via siamo sulla strada del 17 giugno e transitiamo intorno alla colonna della vittoria (Siegessaule) ascoltando Iggy Pop, “Passenger”. Lo so, è la cosa più ovvia ma l’ha registrata qui assieme a David Bowie quando il muro c’era ancora, negli Hansa Studios.

Poi la strada piega verso Alt Moabit e ci serve potenza, quella di Apparat, con il suo “Arcadia”, giusto per avere la spinta giusta fino alla Fredrichstrasse. Siamo a pochi passi dal palazzo delle lacrime (Traenenpalast) dove i cittadini dell’Est si separavano da quelli dell’Ovest per destini opposti. Qui la fuga è veloce, serve la spinta di Alec Empire, sceglierei “The Ride” che va anche bene per volare nel vento. Lui qui ci è nato ma era al di la del muro, a Charlottenburg. Ci siamo appena passati.

Adesso imbocchiamo la Torstrasse che ci farà girare tutto intorno ad Alexanderplatz, senza andare a scomodare Milva…. Preferiamo ascoltare qualcosa di autoctono, sempre in tema Atari Teenage Riot di Alex, ascoltando un brano della sua ex compagna, Hanin Elias, magari quel “Future Noir” che dava il titolo all’album e che tanto ci piaceva.

Uno sguardo ai palazzoni del socialismo reale della Frankfurther Allee e poi giù di nuovo verso Berlino Ovest, verso “Kreuzberg” che in questo caso oltre al nome del quartiere è pure il brano che scegliamo dei Bloc Party per questa frazione di gara. Si addice a questo quartiere multietnico e globale, già nel futuro fin dagli anni 70.

Poi sotto i dodici ponti della ferrovia arriviamo  Schoeneberg per la mezza maratona, poco prima del municipio dove il 26 giugno del 1963 JFK fece il suo celebre discorso che concluse con il celeberrimo “Ich bin ein Berliner

I lunghi chaussee, i viali come li chiamano da queste parti, ci dirigiamo verso Steglitz, il quartiere più a Sud di Berlino Ovest, canticchiando “Wake Up” dei Two Doors Cinema Club che non c’entra nulla con la città, è un brano travolgente che abbiamo ascoltato in heavy rotation recentemente.

I vialoni volgono di nuovo verso il centro della città, subentra una certa stanchezza, servirebbe la spinta dei cavalli vapore, quelli dei Chemical Brothers, “Horse Power”.

Quell’enorme agglomerato di edifici tenuto insieme dal genio di Renzo Piano ci fa capire che siamo a Potzdamer Platz, che sentiamo citata nel testo di “Girl On A Motorbike” degli Swervedriver, band del periodo shoegazer, in un disco credo del 1993.

Ancora alcune curve e siamo arrivati, manca solo l’ultimo sforzo che ci porti sotto la porta di Brandemburgo, pronti per la volata finale. Qui il riproduttore si inceppa e smette di accompagnarci.

Lo fa in segno di lutto per uno dei simboli della città che non c’è più: Tacheles è stato sgomberato ed osserviamo un minuto di silenzio, giusto per tagliare il traguardo.

Playlist:

Afterhours, Riprendere Berlino

Ride, Leave Them All Behind

Iggy Pop, Passenger

Apparat, Arcadia

Alec Empire, The Ride

Hanin Elias, Future Noir

Bloc Party, Kreuzberg

Two Doors Cinema Club, Wake Up

il discorso di JFK 23 Giugno 1963

Chemical Brothers, “Horse Power

Swervedriver, Girl On A Motorbike

Omaggio a Tacheles

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