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11: Originals

Quanto è difficile essere originali? Lo spunto ci viene dalle puntate precedenti, dove abbiamo ospitato band emergenti italiane e ci siamo chiesti quale avremmo messo sotto contratto, se fossimo stati dei discografici. Chi è stato davvero originale? Storicamente quali sono gli artisti che lo sono stati? Vi proponiamo una carrellata di artisti che secondo noi […]

“Good Italy, Bad Italy, Girlfriend In A Coma”

Un collega inglese qualche settimana fa mi ha segnalato un documentario andato in onda nel Regno Unito a pochi giorni dalle elezioni politiche italiane. Il solo titolo meritava un encomio particolare, tanto lo ritenevo appropriato e calzante per la situazione attuale del nostro paese: “Good Italy, Bad Italy, Girlfriend In A Coma“.

Una delle mie canzoni preferite di uno dei miei gruppi preferiti, insomma c’era già di che innamorarsene. Ma noi in questo spazio non vogliamo parlare di politica e nemmeno di situazioni economiche planetarie, di congiuntura, di problemi di qui e problemi di la.

Parleremo di musica , come abbiamo sempre fatto, esprimendo il nostro parere che in quanto tale può essere comodamente opinabile.

Chi ci ascolta da tanto tempo vede che di tanto in tanto ci sforziamo di proporre qualcosa di locale, ma il tutto è limitato a qualche sporadico episodio. Non che manchi un’offerta adeguata, per carità. Penso che la musica alternativa italiana sia in realtà di elevatissima fattura e qualità. Quello che manca è un sistema che la renda fruibile ad un pubblico adeguatamente allargato da poterla rendere autosufficiente ma comunque ristretto per non confonderla con la canzone popolare italiana, nel senso più dispregiativo del termine.

Ma prendiamo ad esempio Marta Sui Tubi. Li ho sempre amati, sin dai loro esordi dei tempi di “Muscoli e dei”. Ritengo l’album “C’è gente Che Deve Dormire” uno dei migliori della scena alternativa italiana di sempre. Eppure la loro semplicità quasi dadaista, la voce di Giovanni Gulino che sa un po’ di Eddie Vedder, quel suono così demo è davvero così affascinante. Insomma un buon esempio di Good Italy, un cross over che unisce anni di musica d’autore italiana al folk pop contemporaneo.

E tu, Marta Sui Tubi che non sei altro, te ne vai a Sanremo?

Passi dal Good Italy al Bad Italy per eccellenza?

Un po’ come avevano fatto gli Afterhours in passato??

Alla fine ci si sente un po’ traditi, anche per partito preso, non lo nego. E non basta il fatto che quando la “gente”, quella che “deve dormire”, strabuzza la vista e chiede: “chi diavolo sono i Marta Sui Tubi” tu con fare da consumato “Mod” possa altezzosamente far sapere di conoscerli dal 2002 quando uscivano appena dalle cantine.

Anche loro devono vivere di quello che fanno, il prezzo da pagare è alto.

Non c’è controcultura in questo paese in stato comatoso.

Crozza in una sua memorabile parodia dell’ex Premier diceva: “ma chi lo legge il Financial Times? E’ in inglese nessuno lo capisce. Quante copie vende “Chi”? E quante il Financial Times?”.

Già, quante copie ha venduto “C’è gente Che Deve Dormire”? E quante “Fuori Come Va?”?

 

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