Non c’è stato il tempo di preparare la trasmissione, la playlist, le biografie dei gruppi per essere pronti a trasmettere con tutti i crismi del caso. Allora vai di improvvisazione: bastano un bel po’ di vinili, solo quelli, e delle storie da raccontare. Come quel negozio di dischi, Sister Ray, a Londra nella celebre Berwick Street, a Soho, nel cuore della city.
Le pause per caricare i vinili sul giradischi rompono un po’ ma è il prezzo da pagare per ascoltare grande musica, dall’unico supporto fonografico degno di nota.
Playlist:
Side A
- London Grammar, Oh Woman Oh Man
- Four Tet, Lush
- Foo Fighters, The Pretender
- Curve, Horror Head
- Sugar, Hoover Dam (Live)
- Catherine Wheel, Crank
One Song by Lor15
- Afterhours, Quello che non c’è
Side B
- The Smiths, The Queen Is Dead
- Simple Minds, This Fear Of Gods
- Placebo, 36 Degrees (2016 version)
- Kruder Dorfmeister, Useless (Depeche Mode Remix)
- Moderat, Milk
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